Cos’è l’henné?

Quando si parla di henné ci si riferisce alla regina delle piante tintorie la “ Lawsonia inermis” In uso fin dai tempi antichi in India e coltivata in diverse regioni dell’Arabia ed in nord Africa non solo per le sue proprietà coloranti ma anche perché, come tutte le piante ayurvediche ha azioni trattanti e terapeutiche, dona infatti volume ed ispessimento ai capelli sottili, sebonormalizzante ed antiforfora, inoltre usata in India anche per lenire il mal di testa. Appartiene alla famiglia delle litraceae ed è composta da foglie e fiori bianco/rosa. La molecola colorante è il lawsone, sostanza rosso/arancione che ha la caratteristica (unica nel mondo delle piante tintorie) di entrare a fare parte della struttura cheratinica del capello, proprietà che la rende essenziale nell’utilizzo della copertura dei capelli bianchi. Questa molecola si sviluppa a partire dal terzo anno di età e la pianta dona il suo meglio della colorazione a seconda del raccolto e della zona di produzione ( per le condizioni climatiche) , cosa molto interessante perché appunto dal raccolto possiamo avere diverse intensità di colore. Icona della colorazione vegetale negli anni 79/80 in Italia il suo uso è andato via via scemando a causa del suo stretto utilizzo solo per i colori rosso e ramati accesi.–

Cosa sono le piante tintorie? ( colore vegetale)
Con il passare degli anni l’evoluzione delle conoscenze acquisite ha fatto in modo che si usassero anche altre piante tintorie , che se ne sfruttassero la sinergia in miscele ottimizzando i risultati anche grazie a piante ayurvediche che con le loro caratteristiche apportano equilibrio e benefici .
Premesso che le piante che tingono in modo resistente sono soltanto tre ( le altre perdono il riflesso) , la citata Lawsonia (rosso/arancio) il rabarbaro (giallo) e l’indigofera ( verde/blu) tutte le altre piante usate servono per bilanciare il riflesso, intensificarlo o spegnerlo.
Le miscele di piante tintorie hanno un ottimo risultato sui capelli bianchi e la loro durata è al pari delle colorazioni chimiche ma aggiungono una parte trattante che da sola vale la conversione da vegetale a chimico.
Possiamo quindi oggi affermare che con le colorazioni vegetali possiamo raggiungere risultati eccezionali non più solo per i rossi ma anche per biondi lucentissimi e castani con profondità di colore davvero unici.
Unico “limite” di queste colorazioni è che non innescando un processo di ossidazione perché miscelate solo con acqua non hanno alcun potere schiarente, limite che però si trasforma in pregio grazie al fatto che non alterando l’altezza tonale non provoca la fastidiosa barratura di ricrescita.
 

Perché passare alle piante tintorie?
Per quanto descritto sino ad ora dovrebbe essere chiaro che passare alla colorazione vegetale è una vera e propria Panacea per i capelli

quindi perché usare l’henné?
Si sceglie di passare alle piante tintorie per diversi motivi
Vediamoli insieme
Principalmente perché si sceglie una colorazione più naturale, per chi ama la sostenibilità ed è sensibile all’inquinamento
Perché è adatto alle donne in gravidanza in quanto nessuna sostanza chimica viene rilasciata ed assorbita dalla pelle.
Chi può usare l’henné?
L’henné bene si adatta a tutte le tipologie di capelli e colore sia naturale che cosmetico , le miscele ben studiate sono in grado di trattare al meglio i riflessi ed apportare nutrimento o idratazione a seconda della necessità
Per chi non è adatto l’henné?
Per chi risultasse allergico ad alcune piante
Per tutte coloro che soffrono di favismo
Infine per tutte coloro che vorrebbero un colore più chiaro della propria basa naturale perché come detto l’henné non schiarisce.

Fabio Palone.
 

Fissa un appuntamento